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Oasi Valle Brusà

Punto d’interesse: Motta della Tombola

Hai appena scansionato il QRcode relativo al punto d’interesse “Motta della Tombola” dell’Itinerario della Biodiversità dell’Oasi Valle Brusà. Gli Itinerari della Biodiversità sono itinerari interattivi ed esperienziali realizzati nell’ambito del “Progetto Biodiversity Bridges- Approccio di co-creazione sistemica per costruire l’ambiente del futuro” e messi in rete, sulle piattaforme OutdoorActive e Veneto Outdoor, al fine di favorirne la fruizione.

Gli itinerari includono come punti di interesse sia le peculiarità naturalistiche e i luoghi di interesse storico-culturale presenti nelle aree interessate dal Progetto, sia le installazioni dimostrative esperienziali, realizzate e posizionate dai ragazzi degli istituti coinvolti.

Gli “itinerari della biodiversità” sono funzionali a favorire la sensibilizzazione, la conoscenza diretta e la tutela delle risorse naturali presenti nelle aree oggetto di intervento da parte dei residenti, ma anche di turisti e studenti.

Il Progetto Biodiversity Bridges, finanziato dalla Fondazione Cariverona con il bando Habitat 2020, ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi modelli di gestione territoriale ispirati ai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con un particolare riguardo alla tutela della biodiversità.

In particolar modo il Progetto prevede di valorizzare tre aree considerate biotopi modello della provincia veronese: il parco del Monte Tenda a Soave, il Parco Valpolicella tra Fumane e Marano, la Palude del Brusà e il Parco Le Vallette a Cerea.

Motta della Tombola

Nel cuore della Riserva Naturale Palude Brusà, si trova un rilievo artificiale di forma conica con base circolare del diametro di 25 m e alta circa 4 metri rispetto al dosso in cui si trova.

La Motta della Tombola è una struttura di epoca bassomedievale e della prima età moderna, classificata tra le “fortificazioni di campagna” diffuse nel territorio veronese nei secoli XII e XIII. Queste strutture erano generalmente dotate di una torre sulla sommità e delimitate da un fossato.

Non si hanno per ora indicazioni certe sulla sua origine e funzione, è possibile però che questo sito risalga al XIII-inizi XIV secolo quando sembrerebbe citato negli Statuti di Cerea del 1304.

La “Motta” comunque compare in alcune antiche mappe di Cerea, come quella del 1571 di Iseppo dalli Pontoni: un disegnatore del 1500 che collaborò con Cristoforo Sorte, topografo e cartografo incaricato di eseguire le carte di tutto il dominio veneto; lavoro giunto in parte fino a noi che rappresenta uno dei maggiori monumenti della cartografia italiana del sedicesimo secolo.

L’ipotesi archeoastronomica, solo parzialmente sostenibile per mancanza di indizi sicuri, propone un’analogia con altri manufatti la cui posizione e orientamento rispetto al moto apparente del sole permetteva di scandire l’avvicendarsi delle stagioni e costruire “calendari”. Si narra inoltre che questa collinetta sia stata utilizzata come punto di osservazione e di postazione da guerra da parte dei soldati durante la dominazione austriaca.

La Motta della Tombola ieri

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