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Oasi Valle Brusà
Installazione Dimostrativa Esperienziale: Piantumazione di piantine forestali
Hai appena scansionato il QRcode relativo all’Installazione “Piantumazione piantine forestali” dell’Itinerario della Biodiversità. Gli Itinerari della Biodiversità sono itinerari interattivi ed esperienziali realizzati nell’ambito del “Progetto Biodiversity Bridges- Approccio di co-creazione sistemica per costruire l’ambiente del futuro” e messi in rete, sulle piattaforme OutdoorActive e Veneto Outdoor, al fine di favorirne la fruizione.
Gli itinerari includono come punti di interesse sia le peculiarità naturalistiche e i luoghi di interesse storico-culturale presenti nelle aree interessate dal Progetto, sia le installazioni dimostrative esperienziali, realizzate e posizionate dai ragazzi degli istituti coinvolti.
Gli “itinerari della biodiversità” sono funzionali a favorire la sensibilizzazione, la conoscenza diretta e la tutela delle risorse naturali presenti nelle aree oggetto di intervento da parte dei residenti, ma anche di turisti e studenti.
Il Progetto Biodiversity Bridges, finanziato dalla Fondazione Cariverona con il bando Habitat 2020, ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi modelli di gestione territoriale ispirati ai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con un particolare riguardo alla tutela della biodiversità.
In particolar modo il Progetto prevede di valorizzare tre aree considerate biotopi modello della provincia veronese: il parco del Monte Tenda a Soave, il Parco Valpolicella tra Fumane e Marano, la Palude del Brusà e il Parco Le Vallette a Cerea.
L’eventuale mancanza delle installazioni dimostrative esperienziali lungo il percorso può essere dovuta a causa di manutenzione, sostituzione o furto delle stesse.
Piantumazione di piantine forestali
Gli interventi di piantumazione piantine forestali sono stati effettuati secondo i dettami dello Standard Biodiversity Friend® Forest, standard per la tutela della biodiversità e dei servizi ecosistemici delle foreste.
Modalità di impianto
Il Protocollo Biodiversity Friend® Forest prevede una distribuzione random delle piantine, mantenendo una distanza tra alberi di prima grandezza tra i 2,5 e i 3 m, e di 1,5-2,5 m tra alberi di seconda grandezza e arbusti. Il sesto d’impianto perciò non prevede uno schema fisso ma una mescolanza di essenze che comunque devono mantenere una distanza minima tra loro per garantire nelle prime fasi di crescita la possibilità di utilizzare in modo ottimale il biospazio a disposizione. Queste modalità d’impianto consentono di favorire un più naturale movimento delle forme (sinuosità) rispetto ad un allineamento monotono e artificiale (filari) delle piante messe a dimora e, nello stesso tempo di evitare il compattamento del suolo a seguito dell’impiego di mezzi meccanici nelle attività di manutenzione.

Le piante utilizzate per la realizzazione del bosco devo essere piante forestali di 2-3 anni con altezza variabile da specie a specie. La posa a dimora delle piante deve avvenire durante il riposo vegetativo, nel periodo autunno-invernale e comunque non oltre il mese di marzo. È importante che la zolla sia completamente inserita nel suolo di modo che il colletto venga a trovarsi nella sua posizione naturale, allo stesso livello della superficie del terreno; l’operazione deve essere completata con la pressatura manuale del suolo attorno alle radici, aggiungendo contemporaneamente un litro di terriccio universale concimato. Appena terminate le operazioni di messa a dimora, ciascun soggetto deve essere interessato da abbondante innaffiatura (almeno 15 litri/pianta). Le piantine vengono poi fissate con legacci di materiale biodegradabile ad un tutore in legno o bambù di altezza (fuori terra) 1,20 m che consentirà alla piantina un ancoraggio verticale al suolo nel periodo di attecchimento e sviluppo dell’apparato radicale e della chioma. Il tutore avrà anche la funzione di segnalare la presenza del fusticino in caso di interventi di sfalcio dell’erba manuale o mediante decespugliatore.

Pacciamatura e shelter
Per la protezione delle giovani piantine forestali si utilizzano dei fogli pacciamanti e degli shelter realizzati con materiali riciclati biodegradabili.
L’operazione della pacciamatura:
- impedisce alle erbe infestanti di crescere ed entrare in competizione con la giovane pianta;
- favorisce la vita nel terreno;
- crea uno strato protettivo che riduce gli sbalzi di temperatura e umidità;
- riduce l’evapotraspirazione dell’acqua permettendo un minore fabbisogno di acqua;
- aumenta la fertilità del terreno se realizzato con materiali organici, migliorandone le caratteristiche fisico-chimiche.
Lo shelter, invece, permette di salvaguardare la giovane pianta dall’attacco di roditori, lavorazioni meccaniche, agenti atmosferici o altri pericoli; inoltre, all’interno della protezione si crea un microclima che favorisce lo sviluppo della pianta in altezza e diametro, aumentandone la biomassa totale.
Scopri come realizzare un foglio pacciamante qui.

Neo-bosco planiziale presso l’Oasi Valle Brusà
Sono state messe a dimora circa 1400 piantine forestali all’interno dell’Itinerario della Biodiversità dell’Oasi Valle Brusà per la creazione di un Neo-bosco planiziale.
La messa a dimora delle piante è stata realizzata con l’aiuto di alcune classi degli Istituti Partner di Progetto.
Nome scientifico | Nome volgare |
Barberis vulgaris | Crespino |
Celtis australis | Bagolaro |
Cercis siliquastrum | Albero di Giuda |
Cornus mas | Corniolo |
Cornus sanguinea | Sanguinella |
Coronilla emerus | Cornetta |
Corylus avellana | Nocciolo |
Fraxinus excelsior | Frassino maggiore |
Fraxinus ornus | Orniello |
Laburnum anagyroides | Maggiociondolo |
Ligustrum vulgaris | Ligustrello |
Ostrya carpinifolia | Carpino nero |
Prunus mahaleb | Ciliegio canino |
Prunus spinosa | Prugnolo |
Pyrus pyraster | Perastro |
Quercus pubescens | Roverella |
Rhamnus cathartica | Spincervino |
Rhamnus frangula | Frangola |
Rosa canina | Rosa canina |
Sambucus nigra | Sambuco |
Tilia cordata | Tiglio selvatico |
Ulmus minor | Olmo campestre |
Viburnum lantana | Lantana |
Neo-bosco termofilo presso il Parco della Valpolicella
Sono state messe a dimora alcune piantine forestali all’interno dell’Itinerario della Biodiversità del Parco della Valpolicella per la creazione di un Neo-boscotermofilo.
La messa a dimora delle piante è stata realizzata con l’aiuto di alcune classi degli Istituti Partner di Progetto.

Nome scientifico | Nome volgare |
Carpinus betulus | Carpino bianco |
Cornus sanguinea | Sanguinella |
Fraxinus oxyphillus | Frassino meridionale |
Populus alba | Pioppo bianco |
Prunus mahaleb | Ciliegio canino |
Quercus robur | Farnia |
Rhamnus frangula | Frangola |
Rosa canina | Rosa canina |
Salix alba | Salice bianco |
Salix cinerea | Salice cinereo |
Salix purpurea | Salice purpureo |
Sambucus nigra | Sambuco |
Tilia cordata | Tiglio selvatico |
Ulmus minor | Olmo campestre |
Viburnum lantana | Lantana |